Secondo Renewable Energy World, la società di servizi più importante in Europa per capitalizzazione di mercato, Enel sta cercando di raggiungere un accordo che le consentirà di vendere energie rinnovabili come l’energia eolica, solare e altre a Envion opinioni ICO, una società di criptovalute con sede in Svizzera.
Riferimenti: www.renewableenergyworld.com/articles/2018/01/enel-plans-solar-wind-power-sales-to-miner-of-cryptocurrency.html
e riferimenti envion opinioni ico: www.envion.org/en/
Partnership vincente tra Enel e Envion opinioni ICO di criptovalute?
Enel.com ha sempre visto i mercati europei e latinoamericani come mercati con il maggior potenziale ed è ora in discussione con Envion opinioni ICO come parte di un più ampio sforzo per valutare il mercato dell’energia per le operazioni di estrazione (mining) di criptovalute.
Non è una novità che i requisiti energetici per il mining bitcoin e altcoin non siano eccezionalmente ecologici. Pertanto, Enel vuole dare una mano all’ecosistema delle criptovalute fornendo grandi quantità di energia verde alle imprese che fanno mining di bitcoin.
La domanda di energia per l’estrazione della criptovaluta più importante al mondo è salita a circa 20,5 terawattora all’anno nel 2017 e il Digiconomist Bitcoin Energy Consumption Index stima che ogni transazione consuma circa 558,00 KWh e il valore continua ad aumentare man mano che vengono estratti più bitcoin.
L’insaziabile appetito per l’elettricità di Crypto mining ha spinto i produttori di energia in tutto il mondo a ragionare sul fatto che i minatori stanno diventando acquirenti critici di energia rinnovabile e verde da sistemi eolici, solari e idroelettrici.
Leonardo Zanella, responsabile dell’ufficio commerciale globale di Enel, ha dichiarato:
“Enel è particolarmente interessata a capire in che modo il business dell’energia può beneficiare della tecnologia blockchain. I minatori di criptovaluta che possono spostare le loro strutture in luoghi dove l’elettricità è economica potrebbero avere dei vantaggi.”
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Chi è Envion opinioni ICO e come funziona
Envion AG, con sede in Svizzera, ha raccolto circa 100 milioni di dollari attraverso una campagna di raccolta fondi pubblica per costruire una rete di piattaforme di estrazione digitale portatile che utilizzano energia verde da parchi eolici, impianti solari e idroelettrici.
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Al momento, Envion è alla ricerca delle migliori location adatte per il suo business ed è in trattative avanzate con i generatori di corrente in tutto il mondo.
L’amministratore delegato di Envion, Mathias Woestmann, ha ribadito che “le attività di Envion non sono solo interessanti per i nostri numerosi investitori, ma anche per le aziende di tutto il mondo”.
Il 4 febbraio 2018, alcuni blog hanno riferito sul progetto Moonlite che si concentra sulla creazione di un impianto di criptovalute per carichi pesanti in Islanda nel 2018.
Inoltre, il Quebec sta emergendo come una popolare destinazione per impianti di mining di criptovalute, grazie alle sue relativamente rigide temperature. L’ecosistema della moneta digitale ha bisogno di tutto l’aiuto che può ottenere da questi innovatori nell’ambiente di potere alternativo, per contribuire a un mondo più pulito e più verde.
C’è un interessante articolo su Medium che parla di Envion opinioni ICO e produzione di criptovalute.
Il mining è ecosostenibile? Envion opinioni ICO vuole fare una partnership con Enel
Il mining in aprole povere, consuma tanta energia elettrica, perché i computer che servono per alimentare l’attività del “mining” di un network di criptovalute, hanno bisogno di molta energia per funzionare e soprattutto sono molti pc in linea.
Pensa che l’elettricità utilizzata in una singola transazione di Bitcoin si è calcolato che potrebbe alimentare una casa per un mese intero. Inoltre tutte le auto elettriche Tesla in circolazione al momento, che sono circa 270mila, necessitano di circa 1,3 tWh di elettricità a quanto dicono alcuni riferenti di energia rinnovabile.
Quindi fare “mining di Bitcoin” ha un prezzo di 30 volte l’energia necessaria per far funzionare tutte le automobili Tesla, al momento. Si è calcolato che per produrre 1 solo Bitcoin bisogna far fronte ad una spesa compresa tra i 3mila ed i 7mila dollari. E dato che ora a bitcoin ha una quotazione di meno di 10 mila dollari, non è poi così tanto conveniente…
Attualmente la più grande fabbrica di criptovalute, chiamata anche “server farm di criptovalute” ha la sede in Mongolia. In Mongolia puoi trovare delle strutture fatte a forma di capannone industriale dove ci sono più di 25mila computer accesi e che consumano energia per risolvere i complicati calcoli crittografati che generano i tanto attesi Bitcoin.
Questa energia che serve per produrre Bitcoin viene recuperata da centrali a carbone, sia in Mongolia che in Cina. Come risultato abbiamo quindi un aumento della produzione di anidride carbonica Co2 e questo è uno dei motivi per cui molti operatori energetici vogliono cercare di risolvere il problema energetico delle blockchain.
E anche vero che Enel ha voluto puntualizzare che, avendo «avviato un chiaro percorso di decarbonizzazione l’uso intensivo di energia per il mining di criptovalute è da considerare una pratica non sostenibile e non in linea con il modello di business che il gruppo sta realizzando».
Quindi non si sa se Enel farà la partnership con Envion opinioni ICO, ma probabilmente si sta già interessando al mercato.
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