
Ci risiamo! Ancora una volta un nulla di fatto da Francoforte, dove il direttivo della BCE ha lasciato invariati i tassi. Tuttavia durante la conferenza stampa a margine, Mario Draghi lancia
un’altra bomba delle sue: “la banca centrale europea è pronta ad agire in giugno”. I mercati non ci hanno più visto! Ancora una volta, come due anni fa, l’atteggiamento interlocutorio
dell’istituto di Francoforte è stato scosso violentemente da poche parole, in perfetto stile Draghi, che hanno spalancato la porta a misure di politica economica ancora più accomodanti: il taglio
dei tassi di riferimento, forse già a giugno! L’avevamo detto ieri che l’agenda delle banche centrali è dettata non solo dai fondamentali, ma anche dall’aspetto temporale, per cui sia l’Eurotower
che le altre banche centrali, voglio attendere conferma dei dati pubblicati in questi mesi, per iniziare ad agire in estate. Però, e c’è sempre un però, Draghi non ha descritto nulla nei
dettagli, con la conseguenza diretta, che, a parte una reazione violenta e istantanea, il clima sui mercati è rimasto mite. Un po’ come nella favola di “Al lupo! Al lupo!” can che abbaia, molto
spesso, non morde!
Market Movers
Alle 10:30 il dato sulla produzione manifatturiera del Regno Unito attesa in flessione a 0.3% rispetto al dato precedente a 1.0%.
Alle 14:30 i dati sull’occupazione canadese dove il numero di occupati dovrebbe assestarsi a quota 12 mila unità contro il precedente a 42.9 mila unità per un tasso di disoccupazione stabile al
6.9%.

EURUSD
Giornata caldissima quella di ieri sul principale cambio a cavallo dell’Atlantico dove, a seguito delle sibilline dichiarazioni del presidente dell’istituto di Francoforte, il cambio ha prima
toccato il fantomatico livello 1.40 (al rilascio del mantenimento invariato dei tassi) salvo poi ritracciare e crollare fino a 1.3850, lasciando sul terreno una figura e mezzo (sulle
dichiarazioni di un eventuale “azione” già in giugno). Draghi ormai è famoso per le sue “bombe” estive, che a differenza dei gavettoni che facevamo da giovani, hanno la caratteristica di
surriscaldare il clima, invece che rinfrescarlo. Tuttavia c’è da stare tranquilli, analisti ed esimi commentatori, sottolineano come c’è buona probabilità che i tassi in giugno vengano
effettivamente tagliati, ma come ultima e definitiva misura prima del riassestamento e riallineamento dello scenario macro. C’è anche qu! alche malevolo commentatore che ipotizzi che le
dichiarazioni arrivino come misura una tantum in risposta alle crescenti pressioni dei governi della zona Euro che, vessati dalla forza della moneta unica, abbiano chiesto un’azione alla BCE (che
però non ha poteri a riguardo) per raffreddare i continui guadagni dell’Euro.
GBPUSD
Ben riparata in terra d’Albione, la sterlina inglese, continua il suo pacifico percorso verso 1.70 contro biglietto verde. La riunione della BOE di ieri ha fatto trapelare un nulla di fatto
generale sia sul fronte dei tassi che vengono mantenuti invariati a 0.50%, sia sul fronte del quantitative easing che viene mantenuto stabile a 375 miliardi di sterline. Tranquillo, pacato, in
perfetto stile inglese, anche il cable continua la sua inarrestabile marcia riportandosi comunque sulla parte bassa del canale tecnico rialzista (grafico) a ridosso del livello 1.69. Della serie:
anche i più instancabili ogni tanto tirano fiato!
AUDUSD
Argomento a parte è il dollaro australiano che sembra ormai svincolato totalmente dalle altre majors. Mentre prosegue nel suo recupero verso i massimi relativi di quest’anno dopo le ultime
settimane di storno, si ferma sui brutti dati cinesi della notte. Più che brutti deludenti, perchè l’economia della tigre asiatica continua a marciare a ritmo serrato, e l’Australia la segue a
ruota.
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