
EURUSD
L’avevamo detto ieri, la giornata sarebbe stata tutta di Mario Draghi che come al solito non ha smentito le attese. Solo pronunciare quantitative easing è costato alla moneta unica 65 pips, senza contare il massimo scostamento a 100 pips quando EURUSD ha toccato quota 1.38. C’era da attenderselo? Sicuramente sì, perchè i segnali che abbiamo analizzato nei giorni scorsi e ieri soprattutto sventolavano sguaiatamente la bandiera del quantitative easing. Dal punto di vista tecnico niente di nuovo, dopo essere rientrato nel nostro trend ribassista (grafico) ha rimbalzato sulla trendline e parte bassa del canale per attestarsi in queste ore in zona 1.37 a cavallo del livello tecnico.
GBPUSD
Sterlina ribassista a supervelocità dove il dato sulla fiducia del settore servizi, uscito a sorpresa peggiore delle attese, ha influenzato moltissimo l’andamento della moneta di Sua Maestà che si è riportata in zona 1.66 prima per poi scendere a 1.6580 dove sta scambiando in queste ore. Dal punto di vista tecnico avevamo identificato ieri l’incrocio di due livelli importanti, uno rialzista di breve periodo e uno ribassista di medio periodo (grafico) e con l’aiuto di dati non proprio rosei il cable è sceso rompendo con un certo vigore anche 1.66.
AUDUSD
In assenza di notizie importanti nella notte il dollaro australiano ha ripreso la sua marcia mantenendosi ben ancorato all’interno del canale rialzista, anche se nella sua parte bassa e comunque sopra il livello tecnico a 0.92. C’è attesa per i dati di oggi pomeriggio in uscita in America che daranno di sicuro una certa direzionalità alla conclusione della settimana di contrattazioni.